Francesco Ommassini
dirige musiche di Grieg, Halvorsen e Mendelssohn al Bellini di Catania
Venerdì 13 e sabato 14 aprile Concerto sinfonico-corale al Teatro Massimo Vincenzo Bellini di Catania, che ha proposto nel primo tempo musiche dei due compositori norvegesi Edvard Grieg e Johan Halvorsen e nella seconda parte musiche di Felix Mendelssohn-Bartholdy. Alla splendida Suite n. 1 del Peer Gynt op. 46 (Il mattino, La morte di Ase, Danza di Anitra, Nell'antro del re della montagna e Finale) ha fatto seguito il Concerto per violino e orchestra op. 28 di Johan Halvorsen (Moderato assai quasi una fantasia; Andante quasi sostenuto; Allegro moderato). Il Concerto ha avuto come solista la bravissima Birgitte Staernes, artista da noi ascoltata per la prima volta, che ha subito evidenziato una cavata di grande spessore ed energia dalla quale emanava anche sicurezza tecnica e dominio assoluto di una gamma espressiva che dal pianissimo riusciva, attraverso le più disparate gradazioni, ad arrivare con scioltezza e sicurezza al fortissimo e viceversa. Pertanto scale, arpeggi, bicordi, ribattuti, abbellimenti, armonici venivano realizzati con la massima sicurezza e nonchalance, sinergicamente fusi ad alta musicalità e pregnante personalità. Ai calorosi applausi del pubblico presente l'eccellente solista ha risposto con una pagina lieve e soffusa dello stesso Halvorsen. La seconda parte della performance è stata tutta dedicata a composizioni di Felix Mendelssohn-Bartholdy di cui è stato eseguito il Salmo 43: Richte mich, Gott (Fammi giustizia, o Dio) in re minore, per doppio coro a cappella, op. 78/2, MWV B 46 (Con moto. Allegro moderato): la ieratica pagina piena di vibrante religiosità è stata preparata e diretta dal maestro del coro Gea Garatti Ansini con professionalità e affrontata dalla compagine coreutica del nostro teatro con buon sentimento e sentita partecipazione. A seguire il Corale in mi bemolle maggiore per coro e orchestra, WoO 5, Mwv A 11 (Andante) Verleih'uns Frieden gnädiglich (Da nobis pacem, Domine), composizione nella quale l'afflato mistico assurge a sublime glorificazione della divinità.
A suggellare la serata è stata la Sinfonia n. 3 in la minore op. 56 Scozzese MWV n. 18 (Andante con moto; Allegro un poco agitato; Vivace non troppo; Adagio; Allegro vivacissimo; Allegro maestoso assai), importante e significativa partitura del compositore tedesco, dedicata alla regina Vittoria d'Inghilterra, che venne eseguita per la prima volta il 3 marzo 1842 sotto la direzione del suo stesso autore alla Gewandhaus di Lipsia.
La direzione del maestro Francesco Ommassini in tutti i brani è stata davvero impeccabile e cesellata, ma nella partitura finale ha raggiunto davvero dei risultati rari per eleganza di andamento, definizione dell'espressività, conduzione dell'agogica e soprattutto per il colore orchestrale ottenuto sempre con tonalità coloristiche morbide, raffinate e pastose. Inoltre il suo gesto espressivo, eloquente e incisivo si comunicava in modo magniloquente all'orchestra del nostro teatro che lo ha seguito e assecondato in modo tanto efficace quanto agile e disinvolto.
Giovanni Pasqualino
16/4/2018
La foto del servizio è di Giacomo Orlando.
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