Il pianista Oliver Kern
conclude la rassegna Trecastagni International Music Festival
La valida rassegna Trecastagni International Music Festival si è conclusa magnificamente con il concerto di giovedì 1 agosto, che ha visto protagonista il pianista tedesco Oliver Kern, già diplomato con lode all'Accademia Musicale di Stoccarda e vincitore di vari premi internazionali fra i quali vanno ricordati i due importanti concorsi: “ARD” di Monaco nel 1999 e “Beethoven” di Vienna nel 2001. Il bravo concertista è attualmente docente di pianoforte alla “Staatliche Hochschule für Musik und Darstellende Kunst di Francoforte.
Il programma proposto dal maestro Kern già preannunciava un percorso logico che tendeva a mettere in evidenza e risalto gli aspetti psicologici intimi e interiori dell'interpretazione pianistica, dove la forma privilegiata era la forma libera, svincolata da ogni costrizione predefinita e da ogni schema precostituito. Non a caso infatti proponeva i Moments musicaux op. 94 D. 780 di Franz Schubert e in coda i Moments musicaux op. 16 di Sergej Rachmaninov op. 16, ai quali facevano da intermezzo due brani trascritti da Franz Liszt e tratti da due Lieder: il primo di Schubert Gretchen am Spinnrade (Margherita all'arcolaio) ed il secondo di Schumann Widmung (Dedica).
I Moments musicaux di Schubert sono semplici e deliziosi cammei ai quali il compositore si dedicò negli ultimi cinque anni della sua breve e infelice vita, e in essi possiamo individuare splendide e delicate melodie liederistiche la cui forma è assolutamente libera e scevra da qualsiasi modello precostituito. In essi l'autore asseconda il flusso creativo musicale così come sgorga spontaneo dalle profondità dei suoi precordi. Il maestro Kern ha saputo rendere in modo davvero magistrale le soffuse sonorità emanate dai pezzi, riuscendo a cesellare, come un grande incisore, ogni singolo passaggio, ogni singola sfumatura espressiva, ogni più piccola variazione agogica, arrivando a creare un'atmosfera davvero magica, piena di dolce malinconia e vaga nostalgia, qualcosa per la quale le popolazioni di lingua tedesca hanno coniato una parola che proprio in periodo romantico sintetizzava questo vago coacervo di sentimenti, cioè Sehnsucht, che potrebbe tradursi in modo molto vago e forse impreciso come struggimento o afflizione.
Le due trascrizioni di Liszt sono state proposte dall'eccellente interprete con tecnica salda e sicura, mai però fine a se stessa ma posta sempre al servizio della più profonda espressività musicale, dell'intento poietico dell'autore, volta sempre alla messa in vista del suo mondo psicologico interiore e della sua volontà di esprimere il suo essere più profondo. La dolcezza e la bellezza delle sonorità prodotte dal musicista si sono anche avvalse di un uso quanto mai parco, misurato ed equilibrato del pedale di risonanza, che spesso anche agguerriti pianisti controllano in modo non sempre appropriato e opportuno.
A suggello della sua appassionata e vibrante esecuzione, Oliver Kern ha posto i Moments musicaux op. 16 di Sergej Rachmaninov, altre sei splendide perle nelle quali la forma segue un itinerario interno alla mente del compositore e anche questa volta, come in Schubert prima, non condizionato da alcuna forma precostituita, anche se talvolta sembra ispirata o intenzionalmente evocata, come un'eco remota e lontana, da altri creatori e da altre creazioni. Infatti i sei brani del musicista russo appaiono nell'ordine: il primo come un Notturno combinato ad un Tema con variazioni; il secondo come uno Studio; il terzo come in misto fra una Romanza senza parole e una Marcia funebre; il quarto sembra presentare analogie con lo Studio op. 10 n. 12 e col Preludio op. 28 n. 3 di Chopin; il quinto appare simile a una Barcarola; il sesto infine si manifesta sempre come uno Studio ma stavolta molto brillante e ritmicamente prorompente.
Anche questa interpretazione si rivelava davvero molto accurata, definita, rifinita e altamente coinvolgente, tanto che il foltissimo pubblico intervenuto (il cortile della chiesa madre di San Nicola era colmo fino all'inverosimile) ha tributato all'eccellente interprete non solo calorosi applausi ma anche vere e proprie ovazioni, ovazioni alle quali egli ha risposto con il Notturno op. 9 per la sola mano sinistra di Alexander Scriabin e con la Fantasia-Improvviso in do diesis minore op. 66 di Fryderyk Chopin.
Giovanni Pasqualino
3/8/2019
La foto del servizio è di Giuseppe Tiralosi.