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direttore responsabile _ Giovanni Pasqualino_


 

 

 

 


Gli aquiloni di Posillipo

Florilegio di racconti musicali di Francesco Cento

Nel giugno del 2015 è uscito il volume di racconti musicali Gli aquiloni di Posillipo di Francesco Cento, dodici deliziosi cammei narrativi che hanno come sfondo la splendida e variopinta città di Napoli, culla del melodramma italiano e sede di importanti e rinomati istituti musicali. Alcuni di essi sono dedicati alla biografia di celebri musicisti quali Gaetano Donizetti, Francesco Cilea, Enrico Petrella, Nicola De Giosa, mentre altri sono una rivisitazione di fatti certamente storici ma ricostruiti, rivisitati, romanzati e rielaborati dalla fantasia dell'autore. Possiamo pertanto leggere dei ponderosi tagli operati dalla censura borbonica dell'epoca alla Maria Stuarda, redatta dal giovanissimo studente di legge ma librettista per necessità economica Giuseppe Bardari, nonché degli astiosi contrasti fra le due cantanti protagoniste (che furono per gioco della sorte rivali nell'arte e nella vita), il mezzosoprano Anna Del Sere ed il soprano Giuseppina Ronzi de Begnis, la prima nei panni di Elisabetta d'Inghilterra e la seconda nei panni della detestata cugina. Esilaranti e tragicomiche risultano anche le problematiche vicende dell'impresario d'opera Filippo Pellegrino, che verrà sollevato e salvato dalla catastrofe economica dalla generosità e bontà di cuore di Donizetti; così come appare davvero odioso, sinistro, ostile e malevolo il memorandum delatorio sul Cigno di Bergamo inviato da Giovannantonio Persico al Ministro degli interni del Regno di Napoli, per informarlo delle cattive frequentazioni umane e politiche del musicista con i patrioti Piero Maroncelli e con i fratelli Ruffini.

Fatti, misfatti, aneddoti, leggende vengono rappresentati e delineati nell'estroso e multiforme mondo dell'opera ottocentesco dove i capricci, le vanità e le svenevolezze delle prime donne si intrecciano e si avviluppano alle ambasce economiche degli impresari, alle preoccupazioni dei musicisti, alle difficoltà delle orchestre, al sacrificio e all'abnegazione dei tanti patrioti che si batterono, lottarono e soffrirono per l'indipendenza e l'unità dell'Italia.

A rendere quanto mai gradevole la lettura contribuisce sicuramente lo stile narrativo semplice, fluido, scorrevole, comunicativo e coinvolgente di Francesco Cento, che ha saputo illustrare e tratteggiare con mano sagace ogni vicenda, ogni personaggio delle sue singolari creazioni. Da sottolineare anche l'illuminante prefazione di Paolo Paolini e la accattivante ed elegante veste tipografica curata dalla Città del Sole Edizioni di Reggio Calabria, grazie alla quale è stato presentato il testo al pubblico.

Giovanni Pasqualino

20/9/2015