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Il quartetto Noûs

al Teatro Massimo Bellini di Catania

Sabato 26 novembre al Teatro Massimo Bellini di Catania ha avuto luogo l'esibizione del quartetto d'archi Noûs formato da Tiziano Baviera al violino, Alberto Franchin al secondo violino, Sara Dambruoso alla viola e Tommaso Tesini al violoncello. In programma tre quartetti rispettivamente di Anton Webern, Dimitri Shostakovich e Franz Schubert.

Il Langsamer Satz (movimento lento) WoO6 per quartetto d'archi è stato ritrovato dopo la morte di Webern, ma era stato scritto nel 1905 ed appartiene al periodo nel quale l'autore aveva fatto il suo periodo di apprendistato compositivo con Anrnold Schönberg, cioè dal 1904 al 1908. La partitura si basa essenzialmente su due temi, che sono sicuramente assimilabili allo stile del decadentismo, dai quali si estende un'elaborazione di alta e toccante intensità.

Il quartetto per archi n. 9 in mi bemolle maggiore op. 117 di Dimitri Shostakovich venne scritto nel 1964. L'intera composizione strutturata in sei sezioni (Elegia, Serenata, Intermezzo, Notturno, Marcia Funebre ed Epilogo) si sviluppa di fatto senza soluzione di continuità ed ha un forte sapore tardo romantico che affiora più netto nella Serenata che inizia con il tema della “Ninna nanna” del Wozzeck di Alban Berg evidenziato dalla viola.

Infine il Quartetto per archi n. 14 in re minore D810, fu scritto da Franz Schubert nel 1824, in contemporanea con il Quartetto n.13 in la minore. Esso è noto anche come La morte e la fanciulla per la presenza nel secondo movimento del celebre tema del Lied La morte e la fanciulla scritto da Schubert nel 1817 . Il movimento iniziale è un allegro in re minore, un tempo in forma sonata molto dilatato, tratto caratteristico delle composizioni dell'ultimo periodo schubertiano. Il secondo movimento, l'andante con moto, presenta il tema de La morte e la fanciulla e lo sottopone a cinque variazioni. In luogo del tradizionale minuetto, il terzo movimento è uno scherzo in re minore, mentre il finale, ancora in re minore, è un presto, un rondò agitato in cui ricorre un tema di tarantella.

Le tre impegnative partiture sono state eseguite con estrema compostezza e partecipazione emotiva dalla compagine di bravi artisti che ha esibito attacchi del suono davvero perfetti, affiatamento preciso, sonorità linde e cristalline, controllo capillare e cesellato della dinamica e dell'agogica. Gli interpreti hanno messo anche in campo una musicalità ed una preparazione tecnica di elevato livello che ha riscosso applausi ed ovazioni del pubblico a scena aperta. Ai vivaci e calorosi consensi ottenuti il quartetto Noûs, che si esibiva a Catania per la prima volta, ha risposto con un raffinato ed elegante encore: il secondo tempo del quartetto per archi in sol minore op. 10 di Claude Debussy.

Giovanni Pasqualino

28/11/2016

La foto del servizio è di Giacomo Orlando.