RECENSIONI
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direttore responsabile _ Giovanni Pasqualino_


 

 

 

 


 

Riccardo Angelo Strano canta per la SCAM

La freschezza nel porgere, innanzitutto, e di immergersi in un repertorio operistico di risonanza italiana ed europea, quello di Gioachino Rossini, tra pagine scintillanti di prodezze melodiche ed esuberanze ritmiche: questa la cifra distintiva di una serata accattivante, che ha chiuso la stagione catanese della Scam (Società catanese Amici della Musica) al Katane Palace Hotel, nella Sala Archi, con due protagonisti di successo, ovvero il controtenore Riccardo Angelo Strano e la pianista Manuela Cigno, accolti nell'ambito della sezione “Altri eroi”. Il viaggio intrapreso, come ha rilevato in apertura il musicologo, nonché presidente e direttore artistico Giuseppe Montemagno, condurrà il percorso “Altri approdi” alle prossime due tappe estive: l'incontro con il compositore Joe Schittino al Monastero dei Benedettini, Chiostro di Ponente, il 4 luglio 2016, alle 20.30, in occasione della pubblicazione del suo CD di musiche ( BAM Records, 2016), presentazione a cura dello stesso Montemagno e di Matteo Musumeci, con il duo Riccardo Palazzo, tenore, e Graziella Concas, pianista; e la rappresentazione de Il circo magico di Matteo Musumeci (già andato in scena al Piccolo Teatro di Catania) al Calatafimi Segesta Festival, Dionisiache 2016, Teatro Greco, il 17 luglio, alle 19.15.

Scorrevano fluidissime le partiture del concerto suddetto, sino al bis ancora rossiniano della Canzonetta spagnola, pervase da una vocalità svettante nel registro medio- acuto, tra fioriture ardite e una timbrica squillante con vibrati di magnifica tenuta, che il controtenore sfoderava sul valido supporto della pianista Cigno, sempre attenta a ben distribuire sonorità pastose, dai colori ponderati. E altresì determinata nei brani solistici che hanno diffuso un'atmosfera avvolgente, ovvero Une pensée à Florence, in la minore, da Péchés de vieillesse, vol.VII, Album de chaumière; e Une caresse à ma femme, in sol maggiore da Péchés de vieillesse, vol. VI, Album pour les enfants dégourdis n. 7.

Un programma ben articolato, con vivissimo riscontro di pubblico, al quale gli artisti dipanavano un'accurata cernita di arie: da La donna del lago, Recitativo e cavatina di Malcom “Mura felici, ove il mio ben s'aggira!”- “Oh quante lacrime-finor versai”( I, VII); da Semiramide, Recitativo e cavatina di Arsace “ Eccomi alfine in Babilonia”-“Ah! quel giorno ognor rammento” ( I,V), e ancora dalla stessa opera, Aria di Arsace “In sì barbara sciagura” ( II,IV); da Aureliano in Palmira, Recitativo e cavatina di Arsace “Eccomi, ingiusti Numi”-“Chi sa dirmi, o mia speranza”, e da Tancredi, Recitativo e cavatina di Tancredi “ Oh patria!-dolce e ingrata patria!”-“Di tanti palpiti” (I,V). Pagine dense di forbita melodia, fra sensibili richiami all'inventiva mozartiana, rilette dal duo con spirito consapevole, restituendo l'originaria veste di un registro vocale tra i prediletti dal musicista: il cantante Strano e la pianista Cigno ne hanno inciso con naturalezza espressiva gli ammalianti e impervi sentieri compositivi. Con l'entusiasmo di fare certamente bella musica, per colui che, come ebbe a dire nella prefazione alla Vita di Rossini lo scrittore francese Stendhal “…ha vinto un nome imperituro, il genio, e, soprattutto la felicità”.

Anna Rita Fontana

17/6/2016

La foto del servizio è di Gattopino.