RECENSIONI
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direttore responsabile _ Giovanni Pasqualino_


 

 

 

 


 

La Rondine

al maggio Musicale Fiorentino

Per la prima volta a Firenze è andata in scena l'opera La Rondine di Giacomo Puccini, nel centesimo anniversario dalla prima assoluta che fu al Grand Théâtre di Montecarlo il 27 marzo 1917, allora con protagonisti Gilda Dalla Rizza e Tito Schipa. Un ritardo strano ma casuale, Firenze ha allestito molte esecuzioni in prima assoluta e italiana soprattutto nel corso delle magnifiche stagioni del Maggio Musicale. Il ritardo ha però avuto una risposta sorprendente da parte del pubblico, la recita domenicale ha registrato il tutto esaurito, e anche le altre recite non erano meno affollate. Trattasi di un risultato eccezionale e stupefacente poiché il titolo non è dei più appetibili dal grande pubblico, e pur restando sempre in repertorio non ha un'assidua frequenza di rappresentazione. La Rondine è un'opera in tre atti su libretto di Giuseppe Adami. Originariamente fu concepita come operetta, in base a un contratto con l'impresario del Carltheater di Vienna, ma Puccini era insoddisfatto dalla drammaturgia creata dai librettisti Heinz Reichert e Alfred Willner. Trasformò il soggetto in un'opera vera e propria affidandosi al commediografo italiano Giuseppe Adami. Tuttavia la convinzione del compositore sul progetto era esile, e a ciò si sommò una certa stanchezza d'ispirazione, aspetti che compromisero in misura determinante la gestazione del lavoro, che si trascinò per tre anni tra continui ripensamenti. Una volta finita la composizione, nel 1916, era impensabile poterla rappresentare a Vienna, sia per la guerra in corso sia perché era la capitale del paese nemico. La scelta cadde sul piccolo stato di Monaco perché neutrale anche se ovviamente simpatizzava per la Francia e sosteneva forze in combattimento, ma restava un'isola “felice” in quella Costa Azzurra che viveva ancora il fascino delle Belle Époque. L'accoglienza fu festosa ma non trionfalistica, e Puccini non era del tutto soddisfatto del suo lavoro. Pur proseguendo alcune rappresentazioni all'estero e in Italia (a Bologna la prima nazionale) il compositore fece delle modifiche che possono essere inserite nella versione del 1920 (Palermo) nella quale la parte di Prunier è trasportata in chiave di baritono, l'inserimento nel I atto dell'aria di Ruggero “Parigi! È la città dei desideri” e decisivi cambiamenti nel finale. Esiste una terza versione del 1921 mai rappresentata perché sopravvissuta solo in uno spartito per canto e pianoforte, che elimina l'aria di Ruggero, riporta Prunier a tenore e modifica ulteriormente il finale, nel quale Ruggero è informato da un biglietto anonimo del passato di Magda. Questa versione si è potuta ascoltare a Torino nel 1994 con la revisione e orchestrazione delle parti mancanti a cura di Lorenzo Ferrero. È corretto puntualizzare che solitamente si usa eseguire la prima versione com'è stato anche all'Opera di Firenze in quest'occasione.

Lo spettacolo, funzionale e ben strutturato, era creato interamente, regia, scene, costumi e luci, da Denis Krief, il quale trasporta la vicenda ai giorni nostri. Identifica i personaggi con una luce molto realistica, un gruppo di persone oziose che vive alla giornata e nella spensieratezza economica. Un ricco che mantiene la sua amante (che trova un leggero parallelismo con Violetta), un poeta in erba innamorato della giovane cameriera di Magda, e un folto stuolo di amici goliardici di vita spensierata, che non guarda certo agli eventi della sua epoca, o non la vuole vedere. Un perfetto equilibrio tra sentimentalismo, che è alla base dell'opera pucciniana, e un'atmosfera spensierata ma con grandi affreschi di verità, una società borghese. Sarà questa verità la chiave di tutto lo spettacolo, l'accettazione del proprio ruolo e del proprio carattere, visto soprattutto al femminile. Magda ritorna alla sua vita poiché capisce che non può essere la sposa di un giovane per bene, Lisette ritorna al ruolo di cameriera, anche per lei come per Magda c'è stata una parentesi, un diversivo, nel quale hanno potuto prima sognare ma poi rendersi conto del proprio destino. Una realtà forse triste ma inesorabile. In questa chiave di lettura Krief punta il dito più sul tema sociale che sulla frivolezza, lo fa in maniera elegante, sobria ma non ambigua. Eccellenti i costumi, variopinti e di taglio prêt-à-porter, originalissime le scene, contraddistinte dal colore bianco, definite in ambienti sghembi ma di grande design.

Altra colonna portante di questa produzione è stato il direttore Valerio Galli, concertatore di rango che riesce a scavare nella complessa partitura sia gli aspetti intimistici, sia il gioviale utilizzo di ballabili e feste. Orchestra mai forzata e sempre controllata, ottima la perizia con cui segue i solisti, e la lucentezza nelle pagine sentimentali è davvero encomiabile. Complice anche un'orchestra del Maggio Musicale in ottima forma e particolarmente sostenuta, e un Coro di grande qualità diretto da Lorenzo Fratini.

Molto efficace nel suo insieme il cast scritturato per l'occasione. La Magda di Ekaterina Bakanova è brillante e rifinita in un canto morbido con ottimi accenti. Ben realizzato il personaggio di Ruggero da parte del tenore Matteo Desole, dotato di voce calda e precisa. Brillantissima la prova di Matteo Mezzaro, Prunier, un giovane sempre in crescendo per una prova disinvolta e di raffinata esecuzione vocale. Altrettanto si può dire della frizzante Lisette di Hasmik Torosyan, soave e precisa. L'esperienza scenica caratterizza la figura ambigua ma elegante che Stefano Antonucci fa di Rambaldo. Di alto livello le parti secondarie, puntuali e molto musicali, Dario Shikhmiri (Périchaud), Rim Park (Gobin), Adriano Gramigni (Crébillon), Francesca Longari (Yvette), Marta Pluda (Bianca), Gida Frasconi (Suzy), Giovanni Mazzei (maggiordomo), Antonio Corbisiero (Rabonner), Elena Bazzo (Georgette), Tiziana Bellavista (Gabriella), Thalida Marina Fogarasi (Lolette).

Del teatro esaurito in ogni ordine di posto si è detto, il successo finale è stato caloroso e giustamente meritato.

Lukas Franceschini

28/10/2017

Le foto del servizio sono di Michele Bronzoni (Terraproject-contrasto) per il Maggio Musicale Fiorentino.