RECENSIONI
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direttore responsabile _ Giovanni Pasqualino_


 

 

 

 


 

Omaggio a Rossini

per il 150° anniversario della morte

Il Teatro Massimo Bellini di Catania, con il concerto di sabato 19 maggio, ha inteso commemorare il 150° anniversario della morte di Gioacchino Rossini, avvenuta a Passy il 13 novembre del 1868, con la Petite messe solennelle. La composizione, considerata un capolavoro della vecchiaia del pesarese, fu eseguita per la prima volta a Parigi nel 1864 e venne scritta per soprano, contralto, tenore, basso, coro a 8 voci, due pianoforti e un armonium. Della partitura fu anche approntata una seconda versione per orchestra, rappresentata postuma sempre a Parigi nel 1869 e che, come la prima, consta di 14 pezzi: 1) Kyrie. Christe. Kyrie. 2) Gloria Laudamus. 3) Gratias. 4) Domine Deus. 5) Qui tollis. 6) Quoniam. 7) Cum Sancto. 8) Credo. 9) Crucifixus. 10) Et resurrexit. 11) Preludio religioso per l'Offertorio. 12) Sanctus. 13) O Salutaris ostia. 14) Agnus Dei. Aspetto peculiare dell'intera opera è il suo spessore contrappuntistico unito a una peculiare e rara raffinatezza timbrica, entrambe bilanciate ed equamente ben distribuite fra l'incisività e la corposità delle quattro voci soliste, gli interventi del coro e le inserzioni dello strumentale.

Il pomeriggio musicale realizzato dal nostro teatro si è avvalso della prima stesura dell'opera, cioè quella per soli, due pianoforti e armonium e ha visto come interpreti il soprano Alexandra Oikonomou, il mezzosoprano Sonia Fortunato, il tenore Saverio Pugliese e il basso Francesco Leone. Ai pianoforti Francesco Nicolosi e Gaetano Costa e all'armonium Paola Selvaggio. Il coro del teatro Massimo Bellini di Catania era stato preparato ed è stato condotto da Gea Garatti Ansini.

La resa dei quattro bravi solisti è stata davvero di ottimo livello, in quanto essi sono riusciti a far passare i profondi e intensi sentimenti di pathos e di sublime, ieratica ed estatica religiosità espressi dalla splendida partitura. I loro vari interventi sono stati sempre contrassegnati da chiarezza di dizione, controllo delle sonorità e soprattutto dall'oculato e misurato dosaggio dell'espressività e della dinamica. Buona anche la prestazione offerta dal coro del teatro guidato da Gea Garatti Ansini, che ha saputo recepire e nello stesso tempo ricreare tutta l'atmosfera di raccolta e contrita sacralità emanante dall'opera. Qualche piccola attenuazione delle sonorità segnate F (forte) o FF (fortissimo) avrebbe sicuramente aumentato il fascino dell'esibizione, tracimante talvolta in una sovrabbondanza di decibel alquanto fastidiosa per le orecchie.

Il concerto è stato introdotto dal direttore artistico del teatro etneo Francesco Nicolosi, il quale ha sommariamente spiegato al pubblico la composizione e ha anche eseguito il breve Capriccio per pianoforte di Vincenzo Bellini, scritto nel periodo di frequenza presso il Real Collegio di Musica S. Sebastiano di Napoli per uso della Signorina donna Luisella D'Andreana. Il brano pianistico era sicuramente pertinente e congruente con la commemorazione rossiniana, in quanto il Cigno etneo fu amico fraterno e affettuoso del pesarese che non solo lo aiutò e gli fece da mentore nella capitale francese, ma perfino lo sostenne e lo supportò per fargli rappresentare il suo ultimo capolavoro: I Puritani.

Giovanni Pasqualino

20/5/2018

La foto del servizio è di Giacomo Orlando.