RECENSIONI
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direttore responsabile _ Giovanni Pasqualino_


 

 

 

 


 

Dario Russo e Luca Giuseppe Cubisino alla SCAM

Un'effusione lirica di altissimo livello ha ottenuto il vivo e prolungato assenso della numerosa platea, nella Sala Archi del Katane Palace Hotel, per la stagione della Scam (Società Catanese Amici della Musica) sotto la presidenza e direzione artistica del musicologo Giuseppe Montemagno, che ha introdotto la serata. La manifestazione concertistica, con i riflettori puntati su due figure di spicco quali il basso catanese Dario Russo e il pianista calatino Luca Giuseppe Cubisino, entrambi dal prestigioso curriculum, è stata realizzata con la collaborazione dell'Associazione musicale internazionale del Calatino, AmiCa, di cui il pianista è presidente. Ambedue gli artisti, guidati da passione e innegabile talento, hanno profuso nitore stilistico nella dovizia melodica di un'opera che rappresenta lo spirito romantico dell'Ottocento strumentale per voce e pianoforte, ovvero Die Winterreise D.911(Il viaggio d'inverno) di Franz Peter Schubert: essa, basata su un ciclo di ventiquattro Lieder composti nel 1827 (un anno prima della morte del musicista) comprende due quaderni di dodici pezzi ciascuno.

L'angoscia e l'inquietudine di un innamorato, che, tradito dalla sua amata, vaga in preda allo stordimento fra avverse condizioni atmosferiche di una natura ostile, hanno preso corpo nei versi del poeta tedesco Wilhelm Müller, declamati con certosina dizione e vocalità stentorea da un brillante Russo, all'insegna di una raffinata cantabilità, in perfetta simbiosi con le notevoli doti cameristiche del pianista. La temperie romantica ha infatti fruito di avvolgenti e lucidissimi arabeschi sonori, accanto a ritmi più marcati, con i quali Cubisino accompagnava la tornita atmosfera vocale di Russo, pregna di scansioni tumultuose, languide o carezzevoli di un animo senza pace, tra la nostalgia di sogni sotto un tiglio, sogni di primavera con vocìo di uccelli, accensioni di speranza e bagliori di illusioni istantanee.

Attorniato da elementi di una natura desolata e di un ambiente squallido che non lascia altro se non la solitudine che incombe sull'amante-viandante, simbolo della sofferenza umana: il gracchiare dei corvi, l'abbaiare dei cani, l'imperversare della neve e del vento, il cigolìo della banderuola, il suono del postiglione, sino alla iterazione di una melodia che riproduce l'organetto nel ventiquattresimo Lied, dal titolo Il suonatore d'organetto. Espressioni di breve respiro, dai colori incisivi, intrise di quell'essenza melodica che è la Sehnsucht, ovvero l'inesprimibile struggimento dell'animo romantico, nella splendida resa del duo, e così presente nelle centinaia di Lieder del musicista viennese, immerso nel tessuto compositivo della sua città natìa. La rilevanza di una voce duttilissima, incline alle sfumature del testo di Müller, insieme alle profondità espressive del decorso pianistico, ha prodotto un lusinghiero livello interpretativo degli artisti, che hanno poi elargito il bis del diciottesimo Lied, Der stürmische Morgen (Il mattino tempestoso), tra una calorosa ovazione della platea.

Anna Rita Fontana

11/6/2016

La foto del servizio è di Gattopino.