Sospiri d'amore… sospiri di dolore
Concerto di musiche barocche al Teatro Machiavelli di Catania
Il settimo Festival Internazionale del Val di Noto Magie Barocche ha ospitato all'interno del suo cartellone, giovedì 7 dicembre, presso il Teatro Machiavelli di Palazzo San Giuliano a Catania, il concerto di arie e cantate barocche Sospiri d'amore…sospiri di dolore dell'Ensemble Il sogno Barocco con la partecipazione del controtenore Filippo Mineccia.
A introdurre la significativa e raffinatissima performance, che fra l'altro ha offerto al pubblico convenuto all'evento brani assolutamente inediti ed eseguiti per la prima volta, è stato il prof. Antonino Marcellino, intraprendente e competente presidente del festival, il quale ha anche puntualizzato che il diapason utilizzato registrava la frequenza di 415 Hz.
La compagine strumentale, guidata da Paolo Perrone, direttore e primo violino, è da anni ormai sempre più impegnata nella valorizzazione e nella riscoperta di composizioni inedite del repertorio dei secoli XVII e XVIII, eseguite sempre rigorosamente con strumenti originali (due violini, un violoncello, una tiorba ed un clavicembalo).
Fra le splendide e davvero suggestive pagine eseguite la Triosonata op.2 n. 4 in la minore La Vecchi di Carlo Mannelli (il titolo risalirebbe al fatto di essere un probabile omaggio nei confronti di quel collega Vecchi, con cui il compositore aveva legami professionali, di amicizia e frequentazione); l'aria di San Giovanni Non sa chi non è amante dall'oratorio Erode di Francesco Gasparini «scritta otto giorni avanti di sua malattia e morte», e l'aria Se piange l'aurora, dall'oratorio Maria Egiziaca dello stesso autore; l'Allegro e l'Andante della Triosonata n. 8 in la minore di Alessandro Stradella; la cantata Crudeltà di Nerone di Francesco Durante; Grave e Vivace dalla Triosonata op. 1 n. 5 in mi minore e l'aria Da qual strale dall'oratorio Maddalena ai piedi di Cristo di Antonio Caldara; per concludere l'aria Se volgi al ciel rubato dall'oratorio S. Attanasio Patriarca del quasi sconosciuto compositore genovese Matteo Bisso.
Il Sogno Barocco, costituito da Paolo Perrone (violino barocco e direzione musicale), Gabriele Politi (violino barocco), Rebeca Ferri (violoncello barocco), Francesco Tomasi (tiorba) e Andrea Buccarella) ha messo in campo affiatamento assoluto, ottima musicalità, gusto raffinato e soprattutto cesello accurato e puntuale della dinamica e dell'agogica dei brani, elargendo sempre all'attento uditorio sonorità calde, avvolgenti e coinvolgenti. Filippo Mineccia, che ascoltavamo per la prima volta, ci è parso un controtenore dal bagaglio tecnico davvero importante e pregevole, felicemente associato a una matura versatilità interpretativa ed emotiva, agevolata e avvantaggiata da una vasta gamma coloristica che viene ancor più supportata da una potenza e duttilità vocale di grande pregio. Non è un caso che la critica contemporanea abbia scritto di lui: «Si candida a essere il controtenore sulle cui spalle poggiano le speranze di un futuro che ci si augura doni finalmente al controtenorismo italiano un nome di richiamo degno di competere con le migliori scuole vocali interazionali».
Alle calorose e insistenti acclamazioni del pubblico presente gli eccellenti interpreti hanno risposto con lo strabiliante (il lettore ci lasci passare tale aggettivo ma è adeguato) brano Dormi o fulmine di guerra tratto dall'opera Giuditta e Oloferne di Alessandro Scarlatti, di fatto una ninna nanna di struggente e ammaliante bellezza.
Giovanni Pasqualino
8/12/2017
La foto del servizio è di Gattopino.