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Barcellona

Nuova Juliette

In alcune repliche di Roméo et Juliette di Gounod al Liceu si presentava, in alternanza con Aida Garifullina nel principale ruolo femminile, il giovane soprano russo Katerina Tretyakova.

Ho avuto modo di parlare di lei quando ha fatto qui il suo debutto come il paggio Oscar del Ballo in maschera verdiano. È ovvio che l'eroina di Gounod è molto più difficile. Il fianco debole sono stati i sovracuti, duri e poco controllati, ma anche nel settore acuto il suono diventava troppo aperto. Per il resto, eccellente attrice, un po' troppo sciolta nel primo atto, con la sua bottiglia di champagne durante il valzer, e buona cantante, di centro più consistente di quello della sua collega, e perciò più interessante nei due ultimi atti, anche se alla fine dell'aria del veleno non provava a fare il trillo. Per il resto non c'erano novità d'importanza. Saimir era più corretto nei primi due atti, senza arrivare a un livello notevole, ma poco felice nell'ultimo.

Il coro evidenziava un po' di difficoltà nella scena del matrimonio con Paris del quarto atto. Gli altri tutti più o meno identici ma continuo a chiedermi se non ci siano cantanti locali per ruoli finalmente comprimari come quello di Gertrude o perfino il paggio Stéphano.

L'allestimento faceva a meno di sigaro e whisky per Frère Laurent, ma continuava presentando Juliette come troppo amante della bottiglia durante il valzer e a far ballare senz'alcun senso tre o quattro coppie durante il primo duetto degli amanti nell'atto primo.

Pubblico un po' meno folto e moderatamente entusiasta.

Jorge Binaghi

22/2/2018

La foto del servizio è di Antonio Bofill.