RECENSIONI
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direttore responsabile _ Giovanni Pasqualino_


 

 

 

 

 

La via dell'anima e la viola scarlatta

Da sinistra: Flavio Colusso, Valerio Losito e Maria Chiara Chizzoni.

Domenica 18, presso il Teatro Machiavelli di Palazzo San Giuliano a Catania, all'interno della programmazione dell'Ottavo Festival Internazionale del Val di Noto Magie Barocche, ha avuto luogo la proiezione del film-documentario-musicale del regista tedesco Georg Brintrup Santini's Netzwerk (La rete di Santini), realizzato nel 2014. In esso viene raccontata in modo davvero ammaliante e affascinante la vita e l'opera dell'abate romano Fortunato Santini (1777-1861) che in poco più di cinquant'anni riuscì creare una biblioteca musicale fra le più complete al mondo. Egli nel corso della sua vita riuscì infatti a possedere oltre ventimila partiture e spartiti (manoscritti e a stampa), riuscendo così a conservare un'immensa memoria musicale che annovera nomi come quelli di Giovanni Pierluigi da Palestrina, Georg Friedrich Händel, Johann Sebastian Bach, Domenico e Alessandro Scarlatti, Francesco Durante, Giacomo Carissimi, Cristobal de Morales, Antonio Lotti, di molti altri e dello stesso Santini. La collezione venne poi venduta da Santini al vescovo di Münster in Westfalia, e dopo avere evitato fortunosamente l'annientamento a causa degli eventi dell'ultima guerra e un grave diluvio che ne danneggiò parecchi volumi, è arrivata fino a noi, preservando per la posterità capolavori di bellezza inaudita.

Il film è stato presentato al pubblico etneo in modo circostanziato e appropriato dal presidente del Festival prof. Antonio Marcellino, mentre il maestro Flavio Colusso ne ha approfondito e spiegato in modo esaustivo le tematiche istruttive, culturali, sociali ed estetiche espresse da quello che potrebbe definirsi un piccolo capolavoro di originalità e creatività riguardante uno splendido segmento della storia della musica occidentale.

Il pregevole film-documentario, che esibiva ottimi interpreti fra i quali Renato Scarpa (Fortunato Santini), John Gayford (Edward Dent), Maximilian Scheidt (Felix Mendelssohn, Harald Redmer (Carl Friedrich Zelter), Domenico Galasso (Giuseppe Baini), Claudio Marchione (Giuseppe Jannacconi), Pietro M. Becattini (Carlo Odescalchi), Antonio Giovannini (Mariano Astolfi), Florian Steffens (Edward Dent giovane), Emanuele Paragallo (Fortunato Santini giovane), si avvaleva anche di una splendida scenografia e abiti storicamente appropriati di Raffaele Golino, mentre la colonna sonora proponeva pagine incantevoli di Lotti, Carissimi, Caldara, Durante, Palestrina, Martini, Händel, ecc.

Al film è seguito il concerto La viola scarlatta…e altre storie d'amore, nel corso del quale sono stati eseguiti: Quid agis cor meum? (mottetto per soprano e strumenti di Flavio Colusso), Scrivete occhi dolenti (cantata per soprano e basso continuo) e Sperar vorrei (arietta concertata per soprano, violino e basso continuo) di Giacomo Carissimi, La viola scarlatta .2 (fiaba musicale per soprano, voce recitante e viola d'amore) su testo e musica di Flavio Colusso, Misero pargoletto (aria dall'opera Demofoonte di Egidio Romualdo Duni), Regal Britannia (cantata per soprano, viola d'amore e basso continuo di Carlo Broschi detto Farinelli) e Ho risolto di lasciarvi (cantata a soprano con viola d'amore di Giuseppe Aldrovandini).

L'ensemble Seicentonovecento ha fornito dei brani un'interpretazione quanto mai elegante, raffinata e ricercata, assolutamente pregiata per quanto riguarda sonorità e delicatezza della dinamica. Il soprano Maria Chiara Chizzoni ha arricchito di notevole morbidezza e musicalità ogni suo intervento, sempre peraltro preciso e puntuale. Valerio Losito, esibendosi al violino e alla viola d'amore, ha messo in campo estro e professionalità complete e ineccepibili. Il maestro Flavio Colusso al clavicembalo è riuscito come sempre a deliziare l'uditorio per la sua esemplare performance dove compostezza, misura e precisione si fondono, si confondono e si amalgamano in felice commistione con intelligenza, soavità e profondo gusto ri-creativo e ri-generativo dell'interprete di razza.

All'entusiasmo e ai calorosi applausi del pubblico convenuto gli eccellenti musicisti hanno risposto con l'esecuzione di un breve brano inedito di Farinelli: Seguidillas nuevas.

Giovanni Pasqualino

21/11/2018