Il pianista Ruben Micieli
si esibisce al Bellini Festival 2022
Non ci restano documenti (lettere, biglietti, dediche) del rapporto che intercorse fra Fryderyk Chopin e Vincenzo Bellini, ma è certo che i due compositori si conobbero, si frequentarono e s'influenzarono reciprocamente. Nella sua recensione alla Sonata per pianoforte in Si bemolle minore op. 35 di Chopin, Robert Schumann ebbe a sottolineare: “…Si sa che Bellini e Chopin, essendo amici, spesso si comunicavano le loro composizioni e che perciò non rimasero senza reciproco influsso.” Sicuramente il compositore polacco e quello siciliano ebbero delle sensibilità soffuse, delicate e malinconiche molto simili, anche perchè a dire il vero quando il compositore catanese conobbe Chopin presso il salotto della cantante Lina Freppa a Parigi aveva già composto tutti i suoi capolavori e gli rimaneva da scrivere solamente I Puritani, poiché la morte lo colse prematuramente poco dopo. Pertanto più che di influssi reciproci veri propri bisognerebbe parlare di strette affinità creative, emotive e compositive che trovano la loro punta di diamante nelle loro avvincenti arcate melodiche sempre pervase di nostalgica malinconia e struggente tristezza. Giovedì 29 settembre il pianista Ruben Micieli, esibitosi presso la Chiesa di Badia di S. Agata all'interno del Bellini Festival 2022 (XIV edizione) diretto dal regista e scenografo Enrico Castiglione, ha voluto proporre un concerto tutto dedicato proprio alle musiche dei due dolenti aedi della musica romantica della prima metà dell'800. Così egli ha eseguito i due Notturni dell'op. 27, entrambi dedicati alla Contessa d'Appony, e la splendida Sonata op. 35 n. 2 in Si bemolle minore nella prima parte, mentre nella seconda ha interpretato tre fantasie su temi bellinaini: la Fantasia Brillante op. 48 sull'opera I Puritani di Ignace Xavier Joseph Leybach, la Fantasia Brillante su I Capuleti e i Montecchi op. 50 n.3 di Ferdinand Beyer e la Fantasia Brillante ancora di Leybach op. 67 sull'opera Norma, ancora di Leybach.
Anche in questa esibizione Ruben Micieli ha confermato le sue ottime doti interpretative avvalendosi di una tecnica brillante ed efficace ma utilizzata sempre al servizio del testo musicale eseguito, non indulgendo mai ad acrobatismi inutili o pretestuosi, messi in atto, come fanno tanti pianisti odierni, per far sfoggio di abilità acrobatiche che nulla hanno a che vedere con la resa piena ed essenziale dell'opera musicale proposta. Il suo misurato e calibrato uso del pedale di risonanza, l'uso attento e allo stesso tempo disinvolto del rubato, la musicalità estroversa, pregnante e comunicativa, hanno attirato come un magnete i consensi calorosi di un pubblico che annoverava molte presenze straniere, al punto che l'abile pianista ha dovuto esporre il programma sia in lingua italiana che in lingua inglese. Due i bis con i quali l'artista ha risposto ai gratificanti e calorosi applausi ricevuti: Jazz Fantasy on Mozart del compositore turco Fazil Say e la Sonata in Mi maggiore K. 380 di Domenico Scarlatti.
Giovanni Pasqualino
30/9/2022
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