La Settimana Santa
un concerto di musica sacra al Teatro Massimo Bellini di Catania
Il concerto dello scorso 25 marzo (Venerdì Santo) al teatro Massimo Bellini di Catania è stato interamente dedicato alle musica sacra: Litanies à la Vièrge Noire di Francis Poulenc e lo Stabat Mater di Giovanni Battista Pergolesi riorchestrato da Giovanni Paisiello.
In un certo senso la morte del padre, avvenuta nel 1917, aveva allontanato Poulenc dalla fede cattolica, ma la successiva e improvvisa morte violenta dell'amico compositore Pierre Octave Ferroud, avvenuta diciannove anni dopo nel 1937, lo riporterà in maniera profonda e decisiva nell'alveo della religiosità attiva e partecipata. Sarà proprio dopo la prima visita al Santuario di Rocamaur, trafitto dalla pace e dalla serenità di quei luoghi, che comincerà a scrivere quello che viene considerato il suo primo capolavoro sacro, le Litanies à la Vièrge noire, basato sulle preghiere dei pellegrini.
Lo Stabat Mater di Giovanni Battista Pergolesi fu invece l'ultima composizione, quasi un testamento spirituale del musicista campano (morto prematuramente all'età di ventisei anni nel 1736), concepita e completata nel Convento del Cappuccini di Pozzuoli, dove si era recato per trovare sollievo dalla tubercolosi, e ultimata solo qualche giorno prima di morire.
La sublime solenne e commovente ieraticità sprigionantesi dalle due magnifiche partiture è stata eviscerata con grande valentia e professionalità da Gennaro Cappabianca, il quale ha diretto l'orchestra ed il coro del nostro teatro in modo inappuntabile, mettendo anche in campo estrema finezza ed eleganza nella cura dei particolari espressivi e nel sapiente dosaggio e amalgama delle sonorità. L'alta professionalità espressa dall'orchestra del nostro teatro e l'altrettanto alta abilità del coro, preparato a puntino dal maestro Ross Craigmile, sono riusciti nel complesso a produrre un effetto di grande impatto emozionale ed emotivo, raggiungendo davvero, in alcuni parti, vette di sublime, arcana e mistica ieraticità.
Sicuramente validi e musicalmente molto significativi gli interventi solistici del soprano Federica Pagliuca, del mezzosoprano Daniela Salvo, del tenore Leopoldo Punziano e del basso Maurizio Mascolino, quattro giovani dalle rare e non comuni doti canore (ognuno ovviamente con le proprie specificità). Davvero prolungati e molto calorosi gli applausi del pubblico convenuto.
Giovanni Pasqualino
26/3/2016
La foto del servizio è di Giacomo Orlando.
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