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direttore responsabile _ Giovanni Pasqualino_


 

 

 

 


 

Summertime e la voce classica del jazz

al Teatro Sangiorgi di Catania

Creatività ed estro interpretativo hanno chiuso in bellezza la variegata stagione “Un palcoscenico per la città”, svoltasi al Teatro Sangiorgi dal 17 gennaio all'11 giugno 2017, promossa dal Teatro Massimo Bellini in collaborazione con altre istituzioni tra le quali la Camerata Polifonica Siciliana, direzione artistica di Giovanni Ferrauto e presidenza di Aldo Mattina, e Non solo classica internazionale diretto da Giovanni Cultrera. Apprezzatissimo da un'affollata platea che ha elargito calorosi applausi fino al termine della serata, lo spettacolo Summertime e la voce classica del jazz tenuto dalla poliedrica formazione Rosalba Bentivoglio Quintet, dal nome dell'abile vocalist capace di dominare il palcoscenico per il suo ampio spettro vocale, creando un'intrigante sinergia col competente quartetto che la completa: Alberto Alibrandi al pianoforte, Carmelo Venuto al contrabbasso, Samyr Guarrera al sax e Pucci Nicosia alla batteria.

Un modulare accattivante, quello della Bentivoglio, che sa innovare il jazz classico da Miles Davis (tra ghiribizzi vocali arcaici di Nardis) a Silver, Arlen e George Gershwin sino a La danza del sole, da lei stessa composto, trascorrendo dal cool jazz all'hard bop, al folk afroamericano, sino alla canzone italiana. Rullando con la voce per emulare una tromba o un sax stizzosi o suadenti, e diluendo un'emissione ricca di armonici dai bassi incisivi sulle arcate profonde del contrabbassista, sino a impennarsi lungo un ardito sassofono che si diletta a inerpicarsi sugli acuti; o colloquiando sull'eleganza pianistica di Alibrandi, pronto alle sue esplorazioni con acuti di lucida rapidità e glissando fuggevoli, quanto ad introdurre atmosfere sognanti di carattere debussista, come in Somewhere over the rainbow di Arlen.

Un'operazione innovativa, che ha visto la performer dilatare o stringere i tempi vocali in sintonia col sincopato jazz, e contrappuntare dolcemente lo spiritual Summertime; e perfino alle prese col doppio ruolo di pianista-cantante, sempre tra le righe di Gershwin, supportata da Carmelo Venuto alla chitarra questa volta, altrettanto agile che sul contrabbasso. Altre chicche della serata sul versante italiano sono state due splendide esibizioni da revival degli anni '60, che hanno visto la cantante immergersi nelle intramontabili Estate di Bruno Martino (nata col titolo Odio l'estate, poi dissacrata dal jazzista Lelio Luttazzi e ripubblicata semplicemente col suddetto titolo) e Senza fine di Gino Paoli (scaturita dal legame con Ornella Vanoni) entrambe vetrina della canzone italiana per la gradevole melodicità: la Bentivoglio ne ha ben colto l'impatto emotivo, rivisitandole con avvincenti emissioni sussurrate e nostalgiche, che si diradavano nel ricordo di un taglio inconfondibile, quale fu quello impresso dai cantautori di grido dell'epoca.

Il pubblico ha esternato il suo entusiasmo per la coesione dell'ensemble, così ben sostenuto anche da una batteria pulsante e calibrata. Al termine della serata il maestro Giovanni Cultrera, insieme ai direttori Ferrauto e Mattina, ha salutato il folto pubblico ringraziando il Sovrintendente del Teatro Massimo Bellini, Roberto Grossi, e il direttore artistico Francesco Nicolosi, con un arrivederci al prossimo ottobre.

Anna Rita Fontana

14/6/2017

La foto del servizio è di Gattopino.