Il duo Anna Tifu-Giuseppe Andaloro
in un magnifico programma proposto al Teatro Massimo Bellini di Catania
L'ideale dell'esecuzione della musica da camera dovrà passare sempre attraverso la dialettica delle parti strumentali che devono interagire e integrarsi fra loro senza entrare mai in competizione e senza mai cercare di prevaricare l'una sull'altra. A tal proposito annotava in modo congruente Theodor Wiesengrund Adorno riguardo all'esecuzione nella musica da camera nel suo volume Introduzione alla sociologia della musica: «…Il primo passo per eseguire correttamente la musica da camera è di imparare a non mettersi in luce, a tirarsi indietro. L'insieme non si realizza con l'autoaffermazione imperiosa delle singole parti che produrrebbero un barbarico caos, ma riflettendo su se stessi e ponendosi dei limiti…L'analogia più prossima al comportamento degli esecutori di musica da camera è l'ideale del fair play nello sport inglese del passato: la spiritualizzazione della concorrenza, la sua trasposizione nella immaginazione preannuncia una condizione in cui essa potrebbe essere sanata da ciò che è aggressivo e cattivo, insomma la condizione del lavoro inteso come gioco».
Il duo Anna Tifu, violinista, e Giuseppe Andaloro, pianista, ha realizzato appieno tale rara integrazione fra strumentisti di cui parla il filosofo e musicologo tedesco, offrendo al pubblico catanese un'interpretazione di altissimo livello artistico e un programma di ampio e vasto respiro che spaziava da César Franck, di cui è stata eseguita la celeberrima Sonata in la maggiore per violino e pianoforte, a Maurice Ravel del quale sono state eseguire la Sonata n. 2 in sol maggiore per violino e pianoforte e Tzigane, rapsodia da concerto per violino e pianoforte, per giungere alle Impressions d'enfance in re maggiore per violino e pianoforte op. 28 di George Enescu.
L'abilità del fraseggio, la pulizia dei suoni, la perfezione degli attacchi, la padronanza tecnica superiore e assoluta, il nitore coloristico nonché la calda e partecipata espressività dinamica sprigionatasi dal duo si sono riversati nella platea del nostro teatro come un fiume in piena, suscitando calorosi applausi e un infervorato entusiasmo al quale i due talentuosi artisti hanno risposto eseguendo la struggente Meditation de Thaïs di Jules Massenet. Ovazioni a scena aperta per un concerto, quello di domenica 19 maggio, che ha avuto come protagonisti professionisti di grande valore e alta classe.
Giovanni Pasqualino
21/5/2019
La foto del servizio è di Giacomo Orlando.