A lezione da Petrenko
La stagione 2022/23 dell'Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai (OSN) si chiude col ventiduesimo concerto, giovedì 24 maggio 2023, in replica il 25, cui lo scrivente ha assistito. Una chiusura in bellezza con un ospite d'eccezione, Kirill Petrenko, attuale Direttore principale e Direttore artistico dei Berliner Philarmoniker, che sale sul podio dell'Auditorium Arturo Toscanini di Torino per la settima volta a dirigere un programma insolito e poco frequentato.
La serata si apre con i Drei Orchesterstücke Op.6 di Alban Berg, scritti nel 1914-15 e testimoni degli sconvolgimenti della Mitteleuropa all'affacciarsi del primo conflitto mondiale: sonorità aspre, uso di masse orchestrali massicce e ardite dissonanze sono i segni distintivi di questi tre pezzi – Präludium, Reigen (Girotondo, ma anche Ronda) e Marsch – con cui Berg rende omaggio da un lato al suo maestro, Arnold Schönberg, al quale vengono dedicati per il suo quarantesimo compleanno, dall'altro a Gustav Mahler, l'ammirazione per la cui musica è cosa nota. Nel magma sonoro di Marsch, per esempio, è facile riconoscere la terzina che apre la Quinta, affidata non più alla tromba ma all'oboe; l'uso del martello, che chiude apocalitticamente questa suite cui poco manca per essere definita sinfonia, è invece un chiaro riferimento alla Sesta.
Che siano di facile ascolto, non si può dire. Per questo, prima dell'esecuzione, Petrenko prende la parola e, microfono alla mano, li illustra, proponendo due esempi musicali per ciascuno, con la collaborazione dell'orchestra, coadiuvato dal Direttore artistico dell'OSN Ernesto Schiavi al suo fianco (che chiede al pubblico un minuto di silenzio per le vittime delle alluvioni in Emilia Romagna): un'iniziativa che, se fosse estesa ad appuntamenti fissi e con un programma un po' più accessibile della Seconda Scuola di Vienna, potrebbe rivelarsi vincente per chi voglia accostarsi in modo guidato alla musica classica. Chissà che in futuro…
Durante la “lezione” Petrenko sottolinea varie volte il legame Mahler-Berg: ed è proprio “alla Mahler” che Petrenko dirige, non tanto nelle dinamiche, che rimangono contenute – ai limiti dell'udibile il pianissimo del tam tam che apre il Präludium, curiosamente poco pronunciate le martellate al termine di Marsch, eseguite con poco più che un mazzuolo e non con il “Großer Hammer” previsto in partitura –, quanto nell'afflato complessivo, imprimendo una forte e non comune personalità, cavando un suono energico, appassionato, molto coeso. Un Berg, insomma, più tardoromantico che espressionista, che suona “morbido”, nonostante la durezza della musica.
A seguire la Lemminkäinen Suite Op.22 di Jean Sibelius, del 1893-95, avente per argomento e sottotitolo «Quattro leggende dal Kalevala». La produzione di Sibelius fu varie volte ispirata a miti e leggende finlandesi: tra i vari canti popolari raccolti nel Kalevala, poema epico di metà Ottocento scritto da Elias Lönnrot, vi sono quelli dedicati all'eroe Lemminkäinen, figura che richiama i destini di Parsifal, Don Giovanni e Orfeo. Dopo alterne vicende, i brani presero la forma di una tetralogia di poemi sinfonici non narrativi ma descrittivi.
Anche in questo caso, Petrenko opta per una lettura dal suono caldo e omogeneo, ma qui prediligendo una tinta complessiva umbratile, volutamente poco incisiva, quasi che le nebbie nordiche e il regno di Tuonela, sorta di Averno finnico, abbiano influito sull'interpretazione. L'orchestra, da parte sua, riesce a seguire l'intento, conformandosi alle richieste, e dà prova ancora una volta di grandi capacità esecutive, sia nelle singole sezioni, sia nell'insieme: prescindendo dalla formidabile batteria di otto percussionisti impiegati in Berg, con notevoli passaggi di agilità allo xilofono, si segnalano, a mo' d'esempio, i tremoli corretti e più che puliti degli archi in Lemminkäinen in Tuonela e il fascinoso corno inglese di Teresa Vicentini, protagonista assoluto de Il cigno di Tuonela.
La stagione concertistica ufficiale è finita, ma non gli impegni dell'OSN: limitandosi a citare i primi in arrivo, a parte il concerto per la Festa della Repubblica, del 2 giugno, diretto da quello che da ottobre sarà il suo nuovo Direttore principale, Andrés Orozco-Estrada, si segnala dall'8 la mini rassegna di Rai Orchestra Pops, uno sguardo tra la classica, il rock, la musica da cinema e lo swing.
Christian Speranza
12/6/2023