L'omaggio a D'Annunzio
di Taormina Arte
Gabriele D'Annunzio ebbe con la musica un rapporto quasi viscerale al punto che nei suoi scritti si trovano idee, digressioni, divagazioni e perfino profonde considerazioni estetiche e filosofiche disseminate ovunque sia in romanzi, sia in racconti. Il poeta abruzzese, che riuscì a trasfondere nella sua prosa e nella sua versificazione una musicalità davvero raffinata ed elevata, fu anche un valente librettista redigendo, solo per citare i titoli più famosi, i melodrammi Fedra per Pizzetti, la figlia di Iorio per Franchetti e il mistero Le martyre de Saint-Sébastien per Debussy, oltre ai i testi di circa 30 romanze per le musiche di Francesco Paolo Tosti. Non si può neanche omettere che D'Annunzio fra il 1884 e il 1888 collaborò come critico al quotidiano romano “La Tribuna” scrivendo non solo su spettacoli teatrali ma anche su concerti, balletti e melodrammi, con ricercato buon gusto e sicura competenza.
Giovedì 27 luglio presso il parco dello storico palazzo dei Duchi di Santo Stefano a Taormina, all'interno della programmazione della rassegna Taormina Arte, ha avuto luogo lo spettacolo Io ti veglierò, io ti proteggerò, per celebrare il 160° anniversario della nascita del poeta pescarese. Nel corso della serata l'attore Giorgio Pasotti ha letto e recitato versi e lettere del vate abruzzese, alternate in modo appropriato e congruente a musiche di autori vari (tutti contemporanei del letterato) eseguite da I Solisti Aquilani diretti da Beatrice Venezi, che ha scelto e selezionato i brani.
Così abbiamo potuto ascoltare l'Intermezzo dalla Fedora di Umberto Giordano, Méditation dalla Thaïs di Jules Massenet, Danse sacrée e danse profane di Claude Debussy, Sicilienne da Pelléas et Mélisande di Gabriel Faurè, Crisantemi di Giacomo Puccini, l'Adagietto della quinta sinfonia di Gustav Mahler, il Notturno per archi ed arpa di Arnold Schönberg, una trascrizione per orchestra da camera del brano Mon coeur s'ouvre à ta voix da Samson et Dalila di Camille Saint Saënts e infine una trascrizione, sempre per orchestra da camera, del Claire de lune di Claude Debussy.
La direzione di Beatrice Venezi si è imposta per sobrietà, morbidezza e puntuale rifinitura delle sonorità che sono state offerte all'uditorio sempre con parsimonia, equilibrio ed eleganza stilistica. Si avvertiva in modo palpabile che l'attenta e diligente conduttrice aveva operato con cura nella preparazione degli strumentisti con una concertazione rifinita, minuziosa e meticolosa. Buona l'interpretazione di Giorgio Pasotti che forse, a nostro modesto avviso, avrebbe dovuto imprimere un'enfasi ed una passionalità più altisonante e congruente ai testi dannunziani. Calorosi e prolungati gli applausi tributati dal pubblico che ha presenziato allo spettacolo.
Giovanni Pasqualino
28/7/2023
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