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Musica e cultura urbana nel Settecento a Catania

di Maria Rosa De Luca

Fra le interessanti pubblicazioni di musicologia di questi ultimi anni bisogna evidenziare il volume della Prof.ssa Maria Rosa De Luca “Musica e cultura Urbana nel Settecento a Catania” realizzata dalle prestigiose edizioni Leo S. Olschki di Firenze. La studiosa, che è docente di Storia della Musica presso l'università etnea, è riuscita a dare un quadro quanto mai completo ed esaustivo del rapporto e delle interrelazioni fra musica, cultura, società, potere politico e potere religioso evidenziatesi nella città siciliana nel corso del settecento, che nel caso specifico rappresenta per Catania il secolo della ricostruzione e della rinascita dopo lo spaventoso e devastante terremoto del 1693.

Così l'autrice descrive con estrema perizia e dovizia di documentazione storica tutte le attività cittadine connesse per qualche motivo alla musica ed alle attività musicali quali per esempio feste religiose, cappelle nobiliari, teatri pubblici e privati, attività di confraternite religiose e compagnie laicali, attività di conventi, monasteri e della Cattedrale. In particolare, due strutture assurgeranno ad emblemi della “rinascita musicale” del comune, così come acutamente annota la De Luca : «…A Catania i presupposti ideologici della ‘grande Catania' matureranno in due grandi avamposti delle scene urbane settecentesche: il Palazzo del principe di Biscari e il monastero di S. Nicolò l'Arena. Entrambi i luoghi rappresentano: da un lato la ‘nobiltà virtuosa' – già protagonista della ricostruzione morale e materiale della città – che ha ora il suo pivot in Ignazio Paternò Castello; dall'altro un clero nobiliare che agisce all'ombra del magnifico tempio benedettino».

La musica si innesta in modo forte ed incontestabile anche nella Festa di S. Agata (patrona di Catania) evento periodico attraverso il quale l'intera città diventa scenario mobile e multiforme di un rito sacro e processionale che vede come personaggi principali non solo le autorità civili e religiose ma anche le corporazioni di arti e mestieri nonché ampie fasce socio-culturali dall'intera popolazione cittadina.

Alcune preziose appendici intitolate Elenco cronologico di Oratori, Melodrammi e generi affini dati a Catania dal 1700 al 1800 e Descrizioni dei Festini di Sant'Agata 1769 e 1799, aumentano la qualità culturale del volume, utilissimo anche come strumento di consultazione in quanto fornisce ampie e complete schede che si avvalgono di un puntuale e particolareggiato repertorio di tutte le rappresentazioni realizzate a Catania nel corso dell'intero secolo. Rilevanti anche l'ampio apparato di note, così come l''apparato grafico ed iconografico, che rendono quanto mai avvincente non solo da un punto di vista documentaristico ma anche estetico il saggio.

Giovanni Pasqualino

30/11/2013